Cimitero delle Fontanelle

Cimitero delle Fontanelle

Napoli - Cimitero

Il cimitero delle fontanelle è un'enorme grotta tufacea, il cui nome deriva dall'originaria presenza di fonti d'acqua.
La data di apertura risale al 1656, anno in cui incombe sulla città la peste che, decimando la popolazione partenopea, dà inizio ad uno dei periodi più cupi di Napoli. Il sito venne, pertanto, utilizzato dai superstiti al fine di conservare i resti delle vittime dell'epidemia e della guerra. 
Fino alla metà del secolo scorso, il luogo ha conservato questa sua funzione cimiteriale, divenendo meta di pellegrinaggio da parte di fedeli e curiosi che si spingevano fino alla Sanità per omaggiare i defunti, noti e ignoti.Tale pratica è stata poi vietata e il sito è stato chiuso per alcuni anni; infine dal 2006 è diventato un luogo turistico, che ancora oggi affascina visitatori provenienti da ogni dove, con la sua tetra bellezza e le sue leggende.
Entrando possiamo osservare, nella penombra della grotta, una serie di corridoi con le pareti parzialmente ricoperte da ossa. Nel corso del tempo a tali cimeli sono state attribuite diverse storie e leggende. La maggior parte dei resti non aveva un'identità, sicché tali spoglie, considerate anime abbandonate, secondo la leggenda facevano da tramite tra il mondo dei morti e quello dei vivi. Allo scopo di comunicare con l'aldilà, il napoletano sceglieva un teschio, definito per tradizione "capuzzella" a cui, in seguito, attribuiva un nome e una storia, facendolo diventare perfino parte della propria famiglia.
Uno dei teschi conservati con più cura è quello del "Capitano" tenuto in una teca di vetro per ripararlo dall'umidità. Secondo il racconto tradizionale, egli aiuta e sostiene i devoti che si rivolgono a lui. Su tale misteriosa figura vengono tramandate diverse storie, in cui  quest'ultima, sfidata più volte da personaggi esterni al cimitero, si presentava ai matrimoni di questi, causando loro infarti e conducendoli alla morte.
Un'altra affascinante leggenda è quella di donna Concetta, soprannominata "a capa che suda". Questo particolare teschio ha la caratteristica, rispetto agli altri, di apparire senza macchie e sempre ben lucidato. L'umidità che si viene a formare sul cranio viene considerata, dai credenti, come acqua purificatrice, conseguenza delle sofferenze e delle fatiche che le anime del Purgatorio sono costrette ad affrontare. Secondo la tradizione, toccando il teschio di donna Concetta si può chiedere una grazia.
Tali leggende, tramandate nel tempo, sono divenute parte integrante della storia napoletana.

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Orario

09:00 - 17:00

Come raggiungere il sito

via Fontanelle,80 - Napoli (NA)

Metropolitana Linea 1, stazioneMaterdei, prendere il bus C51 e scendere alla fermata di Via Fontanelle


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